giovedì 27 giugno 2013

Giorno 1
Siamo partiti da torino con un economico pullman che ci ha portai fino a lione. Una volta arrivati con una veloce pedalata di riscaldamento, con annessa salita, siamo arrivati sul boulvard de la croix rousse dove joseph ci ha intercettato urlando:les italiens! Lui stava andando a far la spesa sulla sua sedia a rotelle, si scoprirà poi perché. L'abbiamo aspettato bevendo una birra in un bar e siamo poi andati a casa sua.

 Che casa! La più bella vista su lione a quanto dice e non è difficile credergli. Intanto si mette a cucinare aiutato dal suo amico cristian mentre possiamo solo mangiare dell' ottimo salame bevendo del fantastico saint joseph del 2007 senza poter dareuna mano.La cena consiate di bruschette con verdure saltate e aringhe, una motherfucking quiche (cit) e per finire un tortino di sanguinaccio con ananas candito (buono da farci credere in una qualche entità).

Durante la cena ci racconta dell' incidente che ha avuto quasiun anno fa mentre era in moto  ed era appena uscito di casa.tra operazioni sbagliate e riabilitazione è riuscito a tornare a casail giornostesso in cui siamo arrivati. Un personaggio incredibile, è stato ristoratore interessato tanto alla cucina da poter sostituire i suoi chef quando cee n'era il bisogno e poi si è lanciato nella creazione di app per ristoranti con successo visto che ha appena venduto tutto e adesso segue le sue passioni:cucina vino design foto ipad e bici. Per la bici ha un bel progetto, lui partirà con le sue due bici, una attaccata all' altra e un carretto con la cucina per poter gustare ben fatti i piatti tipici dei postiin cui va. La seconda bici servirà quando qualcunp vorrà unirsi a lui e provare cosa vuol dire fare un viaggio in bici.Andiamo a dormire dopo la cena nel cortile con piscina di casa sua apprezzando un letto e senza saperequando ne ritroveremo un altro.
On a mis la barre en haut

Giorno 2
Usciamo da lione accompagnati dalla decappottabile di joseph che cibaccompagna finp al lungo fiume. Comincia davvero il nostro viaggio suipedali. La strada è scaldata dal sole erinfrescata dalla saone, passiamo per paesini anonimi ma carini, ci fermiamo per ascoltare i pink block locali che suonano su un ponte, ci riposiamo qualche minuto e ripartiamo verso macon. Sulla strada nessuna sorpresa earriviamo senza intoppi alla nostra meta, una bella città sul fiume con un centro che sembra avere delle storie da raccontare. Per dormire chiediamo a un simpatico ragazzo che gioca bocce nel parco, Jeremy, che vive nel suo furgone vicino macon e ci indica un tranquillo parco in cui mettere la nostra tenda. Abbiamo acqua corrente bagni e zanzare, la notte si prospetta umida viste le nuvole e sentito l'aria di pioggia che tira.



 


 
Ci addormentiamo con 90 sugosi chilometri nelle gambe

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