martedì 9 luglio 2013

Giorno 16
07luglio

L'alta qualità dei prodotti consumati la sera prima ci consente di preparare le nostre cose e ripartire in tempi relativamente ragionevoli. Salutiamo infine tutti i nostri nuovi amici, promettendoci di rimanere in contatto in qualche modo e invitandoli a venire in Italia a trovarci. Nel caso, preparatevi, perché per ricambiare quanto abbiamo trovato da queste parti, avremo bisogno di voi tutti! 

Sconfiniamo dopo qualche kilometro in terra olandese!











Il progetto di oggi è quello di arrivare a Rotterdam, dove avevamo pensato di arrivare il giorno prima. Lì ci aspetta Joep (pronunciato Jup e diminutivo di Jacobs), un ragazzo contattato tramite warm shower disponibile a darci riparo per una notte. 


Ora, bisogna aprire una parentesi sulle condizioni del terreno di viaggio. Qui, già prima di Bruxelles, ma soprattutto dopo, praticamente ogni strada, grande o piccina che sia, ha una pista ciclabile. Abbiamo infatti percorso la strada da Bruxelles a Rotterdam quasi unicamente su percorsi ciclabili. Il ché, chiaramente, segna un punto a favore dell'intelligenza e della cultura di questi luoghi. Ma va anche detto che tutte queste belle stradine ci han fatto cristonare non poco. Il materiale di costruzione più amato e più utilizzato da queste parti è la piastrella, ma non quella bella liscia, quella un po' tozza che lascia sempre un bello spazio tra una e l'altra. Pedalare lì sopra è un toccasana per i nostri spigolosi culetti! Inoltre a noi terroni d'Europa viene parecchio più facile, talvolta muoverci su strada, dove asfalto e cartelli stradali non mancano. Solo che qui è tassativamente proibito andare su strada! Abbiamo quindi cercato Rotterdam per ben 105 km di stradine perdute nei campi con indicazioni bizzarre che indicavano le distanze in modo un po' approssimativo. Tipo, "Rotterdam 41km" e dopo circa 10 km di strada percorsa il successivo "Rotterdam 48km". Insomma, son tanto bravi e civilizzati da queste parti, ma a volte anche loro non sono perfetti, e qualche volta un po' di buon senso in stile arrangiamoci-all'italiana non ci starebbe male. 

Alla fine si intravede la skyline della città e non è niente male! 

Joep è un ragazzo olandese che fa l'ingegnere a bordo delle navi, 6 mesi in mare e 6 mesi a casa. Vive a Noorderiland, una piccola isoletta in mezzo ad un fiume che collega le due parti della città, in pieno centro. Joep ha viaggiato parecchio, e a parte qualche kilometro in treno, è arrivato a Ulan Bator (Mongolia) in bicicletta con suo fratello.


Una veloce cena con pesce grigliato in riva al fiume che prosciuga il nostro budget mensile e poi Joep ci propone qualcosa che nessuno dei due capisce bene, ma che ha a che fare con un ponte e la vista migliore della città. 

Passiamo da casa sua dove chiede gentilmente ad Apo di togliere la felpa arancione e mettersi qualcosa di scuro così da non essere visti. E qui iniziano a venirci i primi sospetti. Sospetti che si confermano fondati quando ci dice che non dobbiamo preoccuparci perché tanto di solito arrampichiamo. 

Qui iniziano i primi silenziosi sguardi tra i nostri due non troppo impavidi eroi.
Alla fine scavalchiamo reti e cancelli e attraverso piccole fessure strisciamo dento alla struttura di un vecchio ponte ferroviario abbandonato, oggi simbolo della città. A quel punto probabilmente avremmo dovuto fermarci, ma la fatica accumulata ha prevalso sulla paura e così abbiamo iniziato a salire ripidissime scalette pericolanti. L'idea era dunque stupida, ma di fronte a quello che ci siamo trovati davanti arrivati in cima, ne valeva assolutamente la pena. Tutta Rotterdam a 360° con i suoi fiumi, ponti e grattacieli illuminati. 
Davvero incredibile. 

Le foto ovviamente non sono venute un granché in questo caso, ma se volete, adesso sappiamo come arrampicarci in cima e strisciare fino alla metà della passerella che, sospesa a 75 metri, domina la città. 




Ce ne andiamo a letti convinti di avert trovato il più pazzo di Rotterdam e questo, non può che farci ben sperare!



1 commento:

  1. Confermo, la segnaletica staradale olandese è quanto di più agghiacciante l'umanità abbia mai prodotto.

    RispondiElimina