29 giugno
Il risveglio è umido e iniziano a scarseggiare gli aggettivi per descrivere le condizioni meteo che ci perseguitano. Girovaghiamo tra i massi sconsolati accarezzando la roccia troppo bagnata per essere scalata e infine ci decidiamo ad abbandonare l'ameno luogo. Col cuore colmo di tristezza ripartiamo.
Riccardo non pronuncia una parola per circa due ore fino al momento in cui finalmente gli si sente dire "pausa biscottino".

Dopo un 77 km buoni troviamo sulla strada Coulommiers; dove Jilles, detto Jilù, proprietario di uno splendido bar costruito negli anni 70-80 e mai cambiato, ci offre una birra e tra un pastis e l'altro ci indica un parco dove secondo lui possiamo passare la notte. Lo salutiamo felici di questo bell'incontro e ci dirigiamo verso il parco, ma optiamo infine per il duro, ma asciutto, cemento di una piscina comunale.
Cullati da un bel tramonto crolliamo addormentati tra bidoni della spazzatura che ci proteggono da sguardi indiscreti.


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