martedì 9 luglio 2013

Giorno 11
02 luglio

Ci svegliamo incredibilmente presto e ad accoglierci troviamo qualcosa che assomiglia abbastanza a una giornata di sole. Dalla piscina ci spostiamo come ogni mattina verso il centro città alla ricerca di un posto che possa riempire i nostri stomaci. La scoperta dei piccoli bar e dei loro proprietari è una delle parti più affascinanti di questo viaggio: oltre a essere totalmente casuale ci regala incontri memorabili. Come al Bar Le Moderne di Guise. Un vecchio baretto gestito da Michel et Marine, due anziani signori assai disponibili, che ci fanno ricaricare i telefoni, ci fanno un buon caffè che accompagniamo con le brioches comprate nella panetteria accanto. Qui Michel dopo ogni caffè svuota il filtro in una vecchia cassetta di legno che una volta piena viene spostata nel piccolo bagno in fondo al cortile così da coprire gli sgradevoli odori delle persone come noi. Tornati dalle nostre abluzioni mattutine restiamo seduti a guardare questi francesi proprio francesi che entrano nel bar e iniziano a raccontarsi storie, chiamandosi tutti per nome e stringendo la mano a tutti gli ospiti del bar, noi compresi. Così finiamo tutti insieme a parlare del nostro viaggio, e chiaramente ognuno a la sua da dire sulla strada migliore da fare e su quello che ci aspetta. Ma e Michel che mette fine alla discussione tirando fuori dal cilindro un bel: "Se passate da Maubeuge, fate attenzione al chiaro di luna.." e come tutta risposta alle nostre facce interrogative inizia a cantarci Un clair de lune à Maubeuge di Pierre Perrin.


Dopo qualche scatto veloce e calorosi saluti ci mettiamo in viaggio cantando a squarciagola la nostra nuova canzone preferita. La strada di oggi non è molta a dire il vero, l'obbiettivo è arrivare a Semeries, a 50 km di Guise.

Pedaliamo quindi tranquilli, anche perché Samuel, ragazzo francese che abbiamo contattato per dormire, non ha mai risposto al nostro ultimo messaggio e non sappiamo se ci sarà o no. Il paesino è un microscopico agglomerato di casette sperduto nella regione di Nord-Pas-de-Calais. Li incontriamo Jean Pierre, padre di  Samuel, intento ad andare al lavoro nei campi. Il nostro ospite non è ancora arrivato e quindi scarichiamo i bagagli e ci facciamo un giretto delle colline circostanti.


Dopo averne constatato la bellezza e la poesia decidiamo che in fondo, vista una viste tutte e ci spiaggiamo su un pratino con vista su tenere caprette rissose e pericolose donne in stile detenute in libertà che ci fanno dello stalking duro, per fortuna in una lingua incomprensibile. All'ora pattuita torniamo a casa, e questa volta troviamo Samuel e mamma Chantel che ci accolgono calorosamente ma con quei bei modi raffinati che hanno certi contadini di queste parti. Insomma, sono perfetti! La casa è incredibile, una vera fattoria, con animali, campi e alberi da frutta. Ma soprattutto l'interno è un totale casino di oggetti accumulati nei secoli. Ci piace e ci sentiamo subito a casa.







La doccia e la stanza sono li ad aspettarci, così come la cena che facciamo in compagnia di una gigantesca padella di patate, insalatona, formaggio in dosi industriali e prete del paesino. Scopriamo che cosa significa essere felici nel momento in cui ci fanno mangiare un tipico formaggio locale accompagnato da due belle dita di burro salato spalmato sopra. Inoltre, grazie alla presenza del prete a tavola, scopriamo essere una famiglia molto religiosa (chi non lo è del resto..) e che quella sera una piccola comunità di fedeli si ritroverà li da loro per parlare di spiritualità e agricoltura. Gli ospiti iniziano ad arrivare e hanno facce bellissime che purtroppo non possiamo fotografare per ovvi motivi di buona educazione. Da quello che capiamo mentre parlano tra loro uno strano francese, alla fine si parla più che altro di agricoltura biologica (che qui tutti praticano da 30 anni), di impatto sul paesaggio che questa può avere e del tempo che quest'anno sta mettendo a dura prova la loro fede, e poi, si conclude tutto con un bel " è la provvidenza che lo vuole" che crediamo sia la parte riferita alla spiritualità.
(comunque, per chi può cogliere il riferimento, qui ci sentiamo un poco come a casa Gallo, fattoria con animali e sidro fatto in casa a parte!)
Samuel sparisce e noi ci ritiriamo in una delle tante camere dei figli ormai vuota perché sono tutti in giro a studiare o lavorare. Il progetto di domani è ambizioso, arrivare a Bruxelles dove Alice ci aspetta.





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