giovedì 1 agosto 2013

Giorno 29
20 luglio

Chi vi scrive queste righe si trova attualmente nell'anno 2013, giorno 1 agosto, comodamente seduti su un divano in un bell'appartamento di amici a Berlino. Capite anche voi che la distanza, non solo geografica, che ci separa dai giorni di viaggio che ci apprestiamo a narrarvi si è fatta piuttosto corposa. Quest'idea di avere un blog e di tenere aggiornati i nostri milioni di lettori sparsi in tutto il mondo si è rivelata più ardua del previsto. Principalmente questo lo si deve a due fattori:
l'assenza di adeguate strutture che ci consentano degli aggiornamenti "giorno per giorno" e che ci costringono ad aspettare di raggiungere la casa di qualche anima caritatevole che ci lasci usare il suo computer; il secondo fattore è sicuramente la pigrizia di chi vi scrive. Che ci crediate o no (ma soprattutto che vi interessi o meno) scrivere queste poche righe è una faticaccia. Un lavoro a tempo pieno. E diciamocelo, chi è che ha voglia di starsene chiuso in casa una giornata intera al computer quando si è a Bruxelles, ad Anversa o a Rotterdam? E se credete che invece ad Amburgo, Copenaghen o Berlino questa voglia magicamente ricompaia, vi sbagliate di grosso! Preferiamo quindi uscire e goderci il viaggio per avere qualcosa da raccontare al ritorno piuttosto che farvi un dettagliato elenco di cosa abbiamo mangiato in una della nostre tante merende per la via.
E' dunque questo un addio? Gettiamo la spugna, ci arrendiamo?
No, sia mai. Non adesso che siamo sulla bocca di tutti e che non si fa altro che parlare delle nostre avventure (perché ne parlate vero?!)
Ma dobbiamo cambiare qualcosa in questa narrazione altrimenti tutta questa fatica se ne andrà sprecata in righe che annoiano noi, figuriamoci voi!
Diciamo che l'idea che abbiamo è più o meno questa (ovviamente sono bene accetti consigli e suggerimenti, che tuttavia ci riserviamo di ignorare qual'ora dovessero provenire dalle nostre mamme, uniche affezionate lettrici di questo blog) :
diamo più spazio alle immagini e meno spazio alle parole. Basta con quest'ipocrisia post borghese dell'ordine cronologico! Al diavolo la gramatica elòrto grafia. Siamo o non siamo nel secolo della comunicazione veloce? Lo dicono gli Scienziati, ormai il vostro cervello dedica non più di 5 secondi alle notizie che legge e poi si distrae. Molto meglio un immagine, rapida ed efficace, che scolpisce le nostre stanche facce nella vostra mente.

Sicchè, si comincia da dove ci avevate lasciati, la notte del 19 luglio a casa di Gundi!

obiettivo danimarca, salutiamo gundi e via


ed ecco il nostro prode viaggiatore consultare le carte astrali per ritrovar la retta via che in una oscura foresta tedesca era smarrita


possiamo ora vedere la gioia che il viaggiatore prova nel ritrovare la strada, e insieme alla strada, ache una bella giornata di sole che gli consente di sfoggiare la sua abbronzatura a strisce, tipica degli animali a pedali nella stagione estiva


la giornata si srotola un poco monotona per le strade germaniche, per fortuna troviamo un wrestler messicano che condivide con noi un bel piatto di fagioli lungo la via.


qui stiamo attraversando il ponte che ci collega con un'isoletta, ultimo baluardo tedesco prima del mar baltico, dove un vascello ci attende. Ne approfittiamo per conoscere altri ciclisti lungo la strada. In realtà il principale obiettivo è chiedergli che viaggio stanno facendo, annuire compiaciuti e aspettare il momento in cui loro ci faranno la stessa domanda. Una specie di "vediamo chi ce l'ha più lungo" per cicloturisti. Di solito vinciamo noi, ma la vita è amara e qualche volta, come nel caso di Simon e Daniel, ti srotola davanti 23000 km di giro attorno al mondo.


un altro momento degno di nota è certamente anche il traghetto, che raggiungiamo assai prima di una coppia di ragazzi del Belgio che abbiamo incontrato più volte durante la giornata e che va dove andiamo noi, ma schifa la nostra compagnia. Crediamo che temano per la loro intimità e ci vedano come chiassosi italiani attaccabottone. Ecco cosa ottieni quando cerchi di essere gentile con qualcuno offrendo biscotti o indicazioni stradali. Detto questo la traversata è breve ma ci riempie d'orgoglio!


Si capisce che è orgoglio?
(federico? vammi un po' a cercare orgoglio su wikipedia!)


Ed eccola dunque! come già la nostra pagina su facebook vi annunciò, Danimarca. scopriamo che con 100 korone danesi non ci paghi un campeggio, ma per fortuna ci fermiamo vicini al confine e accettano gli euro. Scopriamo anche che chiedere indicazioni per un campeggio ad un turco che gestisce una pizzAria può portare a girare per ore e ore nelle campagne danesi.



Anche al campeggio comunque arriviamo prima dei belgi. Anche il nostro ultimo tentativo di instaurare un contatto con loro fallisce miseramente. Incredibile come se la prende certa gente se gli entri nella tenda alle 2 di notte per proporre una canasta.


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